Interviste

Pietre che diventano storie. L’incontro con Pinuccio Sciola

San Sperate

Non ho ancora deciso da che parte stare. Se tra coloro che attendono un segnale da seguire o con chi dice che i segnali si colgono solo quando si è già attuato un cambiamento.

“Basalto. Basalto Edizioni. Suona bene. Dà un senso di solidità, di forza. Un’appartenenza alla strada, alla Terra. Basalto Edizioni. Sì, suona proprio bene”.

Era gennaio a Roma quando, camminando sui sampietrini, mi è venuto in mente il nome che avrebbe incarnato l’enorme cambiamento che avevo iniziato a realizzare e mai avrei immaginato che da lì a poco avrei sentito davvero il basalto suonare.

 

“Accarezzando il basalto, che è di origine vulcanica, possiamo sentire il suono del fuoco”.

Pinuccio Sciola

 

Tra i luoghi del cuore da sempre c’è la Sardegna, appena posso la giro in lungo e in largo e ancora, dopo molti anni, riesce a sorprendermi, catapultandomi in paesaggi nuovi e talvolta estremi. Quasi mistici.

A fine giugno faceva già un gran caldo e in macchina lasciavo la costa occidentale diretta verso San Pietro, l’isola dell’isola, non ci ero mai stata.

Sulla mappa, non lontano da Cagliari, leggo San Sperate. Mi ricordava qualcosa. Ma sì, avevo letto un articolo da qualche parte sul Giardino Sonoro di San Sperate, eppure non riuscivo a mettere a fuoco. Cerco su Google e esce “museo all’aperto a San Sperate. Ora aperto”. In quel momento mi distrae la notifica di un’email che mi comunicava ufficialmente l’apertura della partita iva della casa editrice che avevo appena costituito: Basalto Edizioni, appunto. Una bella emozione e un po’ di paura. Dopo quindici anni di azienda, mi affacciavo a una finestra completamente nuova.

Comunque un gran senso di libertà, lo stesso che si prova viaggiando in auto senza tappe prefissate. Allora sai che c’è, andiamolo a vedere questo Giardino Sonoro. Dopotutto è una deviazione di una cinquantina di chilometri.

Arrivare al museo, in via Oriana Fallaci, dà l’impressione di giungere a fine corsa. Dopo aver attraversato il piccolo centro del paese, in cui sui muri delle case risaltano disegni grandi e saturi che attirano l’attenzione e avvertono che si è giunti in un luogo insolito, il navigatore fa il suo lavoro e ci guida laddove la strada finisce, non c’è altro, solo il Giardino Sonoro. Il sole picchia con i raggi dritti di mezzogiorno e intorno c’è un silenzio assoluto.

Fatti i biglietti, la guida ci spiega che c’è un percorso da seguire, che parte da una sorta di bucolico cinema all’aperto, in cui si vive il primo approccio con Pinuccio Sciola, il maestro scultore delle opere esposte al museo. È un video con un’intervista registrata. Pinuccio Sciola è morto nel 2016.

 

“Da sempre, in tutte le civiltà, in tutte le culture, pietra/suono è uguale a percussione. Cioè il suono della pietra lo si riusciva a percepire soltanto percuotendola. Però, in questo caso, noi non sentiamo il suono della materia pietra, ma sentiamo il suono del colpo che la pietra riceve. Mentre, al contrario, come facevo prima, solo accarezzando con le mani, io creo delle minivibrazioni che fanno uscir fuori dall’interno della pietra quella che è la sua memoria, i suoi suoni, che sono dentro alla materia evidentemente da quando si è creata”.

Pinuccio Sciola

 

Quell’uomo, che non ho mai visto prima, ha appena espresso buona parte di ciò che ho in testa e nel cuore. Conferisce un significato più profondo alla parola Basalto, quella che ho scelto. Con una semplicità disarmante, spiega la connessione tra Terra e Universo come fosse una poesia, parla del tentativo – riuscito – di ricavare movimento e suono da una materia dura e apparentemente inanimata, senza fermarsi alle apparenze, senza dare nulla per scontato.  Settimo di otto fratelli, figlio di contadini, quel ragazzo sardo nato in tempo di guerra portava con sé un talento artistico che è riuscito a far emergere nonostante un contesto che non offriva grandi possibilità o stimoli, grazie anche al tessuto sociale e alle istituzioni del territorio che non hanno mai smesso di promuovere l’arte e la cultura pure tra cave e campi coltivati. E a quel territorio Pinuccio Sciola è rimasto legato e grato, avvicinando all’arte i suoi concittadini attraverso un progetto che ha coinvolto tutto il comune di San Sperate – “Paese Museo” – e i cui risultati oggi sono ancora visibili sui muri delle case, che fanno da tele a grandi murales colorati.

Quel video mi ha colpito profondamente e l’esposizione non è stata da meno: ho sentito oscillare un blocco calcareo sotto una carezza, ho visto la ferita sanguinante di un monolite di basalto.

È stato un incontro toccante e rivelatore, perché l’ho vissuto come una conferma, un segno sulla strada che avevo appena iniziato a percorrere. Perché racconta che è giusto seguire le proprie passioni, credere nell’arte, investire sulla cultura e sulla comunità, nonostante i tempi e il contesto, nonostante tutto.

Quando finalmente la casa editrice ha preso corpo, ho contattato la Fondazione Sciola – ringrazio di cuore Maria per la disponibilità e l’entusiasmo con cui ha risposto – per rendere omaggio a quella mattina di giugno in cui, in qualche modo, si è creata una connessione tra Basalto Edizioni e il Giardino Sonoro. Per caso o per destino.

 

Intervista a Maria Sciola, figlia di Pinuccio e direttore generale della Fondazione Sciola

 

La Fondazione Sciola non sembra un semplice omaggio a un artista, quanto piuttosto un tentativo sincero di raccogliere e divulgare l’idea, la filosofia di un uomo profondamente connesso con la natura che, attraverso l’arte, si è impegnato a celebrarla. È così?

Lo è. Io, Tomaso e Chiara, i tre figli dell’Artista abbiamo deciso, quando ancora lui era in vita di impegnarci a tramandare quella che è stata e che ancora è nella sua totale contemporaneità la sua filosofia di vita. Il suo lascito non è solo il meraviglioso Giardino Sonoro che è stato sopra descritto in maniera eccelsa, ma è un’intera vita di viaggi, scambi, insegnamenti. La prolifica attività artistica di Pinuccio Sciola varia nei diversi materiali, dai progetti agli schizzi, dalle opere pittoriche figurative alle multimateriche, dal legno alla terracotta, dal bronzo al ferro fino ad arrivare al suo elemento primario: la pietra. Lui si è sempre definito scultore utilizzando queste parole: “la pittura è la mia sorella minore, la scultura la mia sorella maggiore”.

Questa non è un’eredità che possiamo definire nostra, ma una pura missione focalizzata nell’obiettivo di far comprendere a sempre più persone quanto il rispetto per la natura, per l’uomo e in questo caso con la pietra interprete furono stimolo e linfa vitale per l’artista e possono ancora esserlo per tutti noi.

 

Pinuccio Sciola è sempre rimasto legato in modo viscerale alla sua terra, alla Sardegna. Quanto questo territorio ha ispirato e influenzato la sua arte?

La Sardegna, quella che lui definiva la più bella scultura posta al centro del Mediterraneo, è la terra natìa dove, nonostante i viaggi e gli studi in giro per il mondo, decide di seminare quelle radici intrinseche.

Nel ’68, al rientro dai suoi viaggi studio tra la Spagna e la Francia, colmo di emozioni vissute durante le lotte studentesche del maggio francese, ritrovandosi davanti un divario culturale, oramai immenso, con i suoi coetanei, decise di portare l’arte in strada, per la gente, con la gente, fu il primo passo verso la trasformazione di quello che ha reso San Sperate un Paese Museo. Ricordando quel periodo sottolineava che: “Il muralismo era solo un pretesto, per stare insieme, per mostrare alla mia gente quello che avevo visto viaggiando”.

La sua casa fu un porto di mare, conosciuta per aver sempre avuto il portone aperto, culla di grandi intellettuali e di persone comuni. Sciola è stato un artista del popolo e per il popolo oltre a essere stato sempre politicamente attivo.

 

Ogni anno Sant’Arte, il festival realizzato dalla Fondazione, ricorda il lavoro del maestro dando voce e spazio a forme d’arte diverse e ad artisti emergenti, ribadendo quanto sia importante e necessario l’investimento sulla cultura. Quali sono i progetti per l’edizione 2023?

Mio padre diceva sempre: “Sant’Arte qui da noi la celebriamo ogni giorno, senza un motivo o una data precisa; il sentimento del bello è diventato coscienza comune, da custodire e venerare. Ora si tratta di contagiare la Sardegna intera, e di fare dell’Arte una sorta di festività, da celebrare in qualsiasi momento”.

Sant’Arte, nato appunto da un’idea di Pinuccio Sciola e giunto alla sesta edizione, si configura da sette anni come un grande festival/palcoscenico che accoglie artisti visivi e performativi in dialogo con la comunità, con lo spazio e con l’ambiente seguendo gli insegnamenti dell’Artista sardo.

La Fondazione Sciola presenterà, nell’ultimo fine settimana di maggio 2023, il tema “Nuova Natura”, filo conduttore del programma che si svolgerà a San Sperate e nel museo all’aperto, il Giardino Sonoro.

Una fitta rassegna di eventi tra performance, esposizioni, concerti, spettacoli teatrali, laboratori, convegni e talk, che approfondiranno lo stretto legame tra arte, società e ambiente, attraverso la presa di coscienza che ogni intervento umano ricade nella natura, spesso danneggiandola, e che ogni azione di cura e difesa naturale corrisponde invece a una nuova prospettiva di futuro.

 

Il maestro Sciola aveva una missione, quella di suscitare un’emozione in chiunque si avvicinasse alla sua arte, con il preciso scopo di cambiare il rapporto che le persone hanno con la pietra. Questo avviene ancora grazie al lavoro della Fondazione e al vostro impegno di figli. Quanto è importante continuare a essere la sua voce?

Il continuare, ogni giorno, a lottare perché la sua arte venga sempre più conosciuta e apprezzata è sicuramente impegnativo ma permette di tenere unito quel legame affettivo immenso che ci legava a nostro padre. Il continuare a lavorare per lui, donando ancora bellezza al mondo è sicuramente il più grande regalo che ci ha lasciato. Il babbo manca ogni giorno ma questa strada continua a farmelo vivere sempre.

 

San Sperate 3

 

Crediti fotografici: Archivio Fondazione Sciola – Ph. Ettore Cavalli

Fondazione Sciola

Giardino Sonoro

Potrebbe anche interessarti...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi